Il progetto SeaBus fa breccia tra gli addetti ai lavori del settore marino: per il polo spezzino importanti accordi all’orizzonte.
L’innovazione e la ricerca nautica spezzina conquistano il Canada. Nel corso della tregiorni del MariTech, una delle esibizioni più importanti del settore marino mondiale, tenutasi a Vancouver tra l’8 ed il 10 aprile, lo stand del Campus Universitario Marconi è stato oggetto di interesse tra le imprese leader del settore marino ed alcune importanti istituzioni canadesi del mondo dell’università e della ricerca.
A rappresentare la realtà universitaria spezzina erano presenti il ricercatore Gianmarco Vergassola e Filippo Lubrano, membro dell’Organo Esecutivo di Promostudi con delega all’internazionalizzazione e già Digital Champion del comune spezzino.
L’ingegner Vergassola ha avuto modo di spiegare più volte ad un pubblico molto tecnico in particolare il progetto del SeaBus, l’autobus del mare che è uno dei fiori all’occhiello della ricerca made in La Spezia. Un progetto che ha mosso le coscienze del pubblico anche istituzionale locale: il console a Vancouver Fabrizio Inserra si è detto molto entusiasta dell’opportunità, tanto più che a Vancouver sono già attivi diversi sistemi di collegamento del genere – battezzati proprio SeaBus – con le varie isole e penisole di cui la frastagliata ed affascinante costa sul Pacifico è formata.
Soddisfatto della missione anche l’ingegner Lubrano: “La partecipazione a quest’evento e l’interesse suscitato confermano la bontà degli sforzi profusi dal nostro Polo in ambito di ricerca ed innovazione. Svariate aziende si sono dette interessate ad effettuare parternship in ambito di ricerca e sviluppo, così come hanno lasciato la porta aperta ai nostri studenti che volessero effettuare uno stage in Canada: sono attività di networking che a volte necessitano tempi anche lunghi per portare risultati”.
Più nel breve, paiono possibili anche alcune operazioni di partnership con enti universitari locali, in termini di programmi di scambio di studenti e docenti: “Abbiamo discusso con alcuni responsabili in particolare del BCIT, il British Columbia Institute of Technology, e della UBC, University of British Columbia. Entrambi sono rimasti ammirati da alcuni dei nostri progetti” riprende Lubrano “Abbiamo poi scoperto alcuni punti in comune: anche il BCIT sta lavorando su un progetto di traversata dell’Atlantico, simile al nostro Minitransat che vedrà protagonista Alberto Bona. Il loro progetto però è basato su una barca completamente automatizzata, che mirano a far arrivare dall’altra sponda dell’oceano in maniera autonoma. Come dire: da collaborazioni con enti del genere, possiamo imparare molto anche noi”.
All’evento, patrocinato tra gli altri anche dall’ICE, erano presenti anche aziende italiane e dello spezzino tra cui Euroguarco e Selmar.